Parte 23 - Notte fantasma!

“La mia Fadrina di solito è piuttosto carina. Ma nelle ultime ore si è comportata molto impegnata. Porta sempre cose nuove in camera e mi sveglia sempre dal pisolino: cuscini, coperte, sacchi a pelo e perfino piatti! Ci trasferiremo?

Non me la sentirei affatto, dopo tutto ho viaggiato abbastanza negli ultimi mesi. Finché non prende il guinzaglio, probabilmente va tutto bene. Così sonnecchio ancora un po', proprio come Lumpazi, che come sempre siede sopra l'armadio e fa le fusa così forte come se avesse una motosega installata. Biancaneve, l'amica di Lumpazi, dorme vicino a me, così vicino che posso sentire la sua soffice pelliccia.

Mi mancano un po' i loro gattini, era così divertente con loro. “Non posso tenere un’intera famiglia di gatti!” aveva gridato Fadrina e aveva cercato posti per tutti – e li aveva trovati. Da allora qui è diventato più tranquillo. Fino a questo pomeriggio, quando Fadrina ha cominciato a raccogliere le cose, a suddividerle e a metterle nei sacchetti. Ultimamente ha ripetuto più volte a Riet – il suo fidanzato, il poliziotto biondo – la parola “vacanze”; non ho idea di cosa significhi.

Mezzo addormentato, sento un'auto fermarsi davanti alla casa. Non abbaio perché riconosco il motore. E' Riet. Non c'è motivo di riaprire gli occhi. Ma ho le orecchie dritte. Sento Riet dire qualcosa che suona come "tenda". Poco dopo entra, grida nella stanza “Beh, pigroni!” e aiuta Fadrina a portare fuori le innumerevoli cose. A quanto pare vengono caricati tutti in macchina. Anche io? Strizzo gli occhi discretamente attraverso le ciglia.

E poi è il momento. Fadrina si mette davanti a me con il guinzaglio e dice le famose due parole: “Dai, Fippo!” – la tristezza pomeridiana è scomparsa. Ora c'è azione! Solo: quale? Mi alzo così velocemente che Biancaneve cade di lato scioccata. Sembra confusa per un momento, poi si rannicchia di nuovo. Lumpazi fa le fusa dalla scatola, impassibile. E loro due? Mi fermo un attimo, ma Fadrina mi avvisa di andarmene: “Fippo, vieni, loro due restano qui”.

È piuttosto stretto in macchina. Devo condividere la mia scatola con alcune borse. Mi sto preparando per un lungo viaggio. “Il tragitto è brevissimo”, promette Fadrina, ma è quello che dice quasi sempre e non so se riesco a crederle.

Ma questa volta è vero. Riet si ferma presto. Siamo sulla collina. Mentre Fadrina e Riet trascinano le mille cose dall'auto al prato, colgo l'occasione e scappo brevemente per ispezionare il posto e lasciare un messaggio su quanti più alberi possibile. Quando finalmente obbedisco al "Fippo, qui!" di Fadrina, vedo Riet e Fadrina in piedi davanti a una graziosa casa gialla. Viviamo qui adesso? “Questa è la nostra tenda!” dice Fadrina e mi fa entrare. Ci sono coperte e cuscini sul pavimento – e perfino il mio tappeto preferito. “Dormiamo qui!” grida Riet.

Mi piace che. Ci sono altre tende più indietro. Quando fa buio Fadrina accende il fuoco e ci sono salsicce per tutti, me compreso. È una bella vacanza, andiamo al ruscello vicino e attraverso il sentiero nel bosco, e quando le stelle cominciano a brillare e la luna comincia a splendere, ci stendiamo nella tenda e guardiamo il cielo attraverso l'apertura.

A dire il vero sono stanco, ma non riesco ancora ad addormentarmi. E' a causa del rumore. Crepita e crepita continuamente. Anche Fadrina è nervosa, lo vedo. "Qualcuno sta venendo nella nostra tenda", sussurra emozionata. "Sciocchezze, quello era un ramo", risponde Riet. "Ma ora! Senti lo sbuffo? Ci sono animali selvaggi fuori!”

"Forse i cinghiali, ma sicuramente non sono interessati alla nostra tenda."

Cinghiali? Mi siedo di scatto e annuso. Il mio istinto di caccia si risveglia. Cinghiali! Hmm! Quanto potrebbero essere grandi? Potrei prenderne uno? Non ricordo di averne mai visto uno. Guardo discretamente dietro l'angolo e vedo: l'oscurità.

“Fermati adesso!”, ordina Riet con la sua voce da poliziotto, “è già mezzanotte. Adesso possiamo dormire!” – Spegne il fuoco e chiude la cerniera. C'è silenzio per un breve periodo. Poi si sente nuovamente un rumore. Come se qualcuno stesse camminando proprio davanti all'ingresso della nostra tenda. Tiro su col naso. Hmm... non riconosco quell'odore. Annuso più forte.

“Fippo, fuori!” sibila Riet, ma io non ho niente in bocca. Striscia fuori dal sacco a pelo, imprecando. “Mio Dio, diamo un'occhiata.” Si sente un rumore mentre tira su la cerniera, mi stringo tra le sue braccia, cado per prima con il naso sull'erba e grido nello stesso momento. Ahia! Riet ride e non riesce a fermarsi. “Che succede?” chiede Fadrina assonnata dalla tenda. "Un riccio! Fippo ha infilato il muso proprio in mezzo ad un riccio.” – Fa un bel po' male. Fadrina è subito con me. "Mostramelo, stupido cane sfacciato", dice, ma la sua voce è dolce e gentile. "Oh, stai sanguinando." Prende un pezzo di carta da casa, lo inzuppa con l'acqua della borraccia e mi tampona il naso.

"Sì, ecco cosa ne ricaverai", è tutto ciò che Riet ha da dire sull'intera faccenda. Lui e Fadrina spariscono di nuovo nei sacchi a pelo e io crollo sul tappeto. Adesso è davvero, davvero tranquillo. Vado alla deriva in un sogno con tanti ricci. Sono tutti figli di Schneeweisschen. Insolito. Sento l'odore di Biancaneve nei miei sogni. Eccessivamente chiaro. E' molto vicina. Lei è proprio accanto a me.

Mezzo addormentato, mi accorgo che mi trema il naso. Sento il profumo della neve bianca. Questo non è affatto un sogno! Questo è reale! Là! Qualcosa si muove nel tessuto della tenda dall'altra parte. Sono lì in una frase. Adesso non ci sono più dubbi. C'è Schneeweisschen là fuori. Deve averci trovato. Piango, abbaio così lei sa che sono lì.

“Pssst, gopfertori, Fippo, tranquillo!” sibila Fadrina, ma io non ho intenzione di obbedire e alzo la posta. “Stai svegliando l’intero campeggio”, ringhia Riet, “che cosa sta succedendo adesso?” – Si dirige scontrosamente verso l’ingresso, lo apre – e chi entra tranquillamente nella nostra tenda?

“Schneeweisschen!” grida Fadrina stupita. “Ma come...?” – Riet si ferma a metà della frase, tanto è sorpreso. Nessun segno di dormire! Cado a terra davanti alla tenda, Riet riaccende il fuoco, Schneeweisschen mi si accoccola e si lascia che Fadrina le dia un Cervelat freddo. Non riesco ancora a crederci. Quanto può essere intelligente un gatto del genere? “Manca solo che arrivi Lumpazi!” sussurra Riet e Fadrina ridacchia.

Resto un po' fuori con Schneeweisschen mentre Riet e Fadrina sono già nella tenda. Più tardi, molto più tardi, il cielo sta quasi tornando a schiarirsi, torno al mio tappeto. Il fuoco è spento. La tenda è aperta. Poco tempo dopo, le zampette si alzarono e sentii una soffice pelliccia sul mio fianco, e una fusa soddisfatta raggiunse il mio orecchio. Da fuori non si sente più alcun rumore, i cinghiali se ne sono andati. Con un sospiro mi lascio cadere nel sogno successivo, e questa volta non ci sono ricci.”

E che avventura avrà Fippo la prossima volta? Una cosa è certa: con lui non ci si annoierà mai. Eccoci a leggere di nuovo!

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